Recensioni minime.


Inauguro un nuovo tipo di post: le recensioni minime. Ossia descriverò in poche parole libri che ho letto ma per cui o non è possibile oppure non vale la pena di scrivere delle recensioni come faccio di solito. Let’s go.

Omero gatto nero di Gwen Cooper: In pratica è il racconto della vita di Omero, gattino nero cieco dalla nascita per un’operazione, fatto direttamente dall’autrice. Come tutti i gatti anche questo ha regalato e insegnato molto ai suoi amici umani. Per LauraGDS: temo che tu diresti che c’è un po’ troppa vita umana in questo libro. E c’è un episodio del libro che ha fatto parecchio discutere ma, credetemi, nei suoi panni avrei agito esattamente come lei.

L’inferno comincia nel giardino di Jonathan Lethem
: si tratta di una raccolta di racconti dei più vari. L’unico che mi è piaciuto di questi è stato quello ambientato nel mondo del basket. Mi sembrava di essere assieme ai giocatori. Per il resto è assolutamente da cestinare.

E’ nata una star? di Nick Hornby: Cosa fareste se scopriste che vostro figlio o vostra figlia fa la pornostar? E’ quello che accade alla protagonista del divertentissimo libro di Hornby che in maniera molto arguta non solo ci racconta le reazioni, i dubbi e la vergogna della scoperta ma anche l’inaspettata morale finale, la scoperta che ci si può anche trovare qualcosa di positivo in fondo. Se avete voglia di staccare giusto per un’oretta senza impegnarvi molto nella lettura, farvi due risate sane, questo libro fa per voi.

Opera al nero di Marguerite Yourcenar
: Questo libro è la riprova che non sempre il libro preferito di una persona, anche se è una persona che conosci da una vita, può piacerti e diventare il tuo libro preferito. Si tratta della storia di un personaggio immaginario, Zenone, medico, alchimista, filosofo, dalla nascita illegittima a Bruges nei primi anni del Cinquecento fino alla catastrofe che ne conclude l’esistenza. L’ho letto anche in seguito a tutte le meravigliose recensioni che ho trovato in giro. Però mi ha sinceramente annoiato. Non sono riuscita a immedesimarmi nel personaggio principale e non ho nemmeno trovato interessanti le questioni “alte” esposte nel libro.

La biblioteca dei miei sogni di Julie Highmore
: Lo ammetto mi sono lasciata attirare dal titolo del libro che è la cosa più ingannevole che ci possa essere. In teoria il libro dovrebbe parlare di un circolo letterario istituito dalla biblioteca del posto e della vita delle persone che compongono questo circolo. Mi aspettavo un appassionato racconto centrato sui libri, sull’amore per la lettura e sulla visione che diverse persone hanno dello stesso libro in questione. In realtà di libri si parla pochissimo, quasi nulla, e diventa il pretesto per raccontare storielle sui personaggi. Se non fosse che sono completamente vuoti, in maniera tristemente desolante tanto che non riesci nemmeno a immedesimarti in uno di loro che sia uno. In pratica un’occasione sprecata.

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