Mr Nobody

Tutto inizia con la storia di un uomo e una donna che si incontrano, si amano e hanno un figlio: Nemo. Tutto precipita quando i genitori di Nemo si separano e lui è costretto a una scelta impossibile: andare con la mamma o restare con il papà. Da quel momento noi vediamo frammenti di storia, di eventi vissuti e raccontati attraverso lo stesso principio di Sliding Doors e di Fringe: “ogni scelta porta a un nuovo cammino, una nuova strada”. Ed è questo che vediamo. In realtà il film inizia con le vicende di un uomo ultracentenario in un mondo in cui nessuno invecchia più grazie a un principio di rinnovamento delle cellule. Nemo è l’unico uomo ad aver rifiutato il trattamento e sta per morire. Tutti si affannano a carpire i suoi segreti e la sua morte viene mostrata in una sorta di reality show. Ancora una volta vediamo Nemo seduto di fronte alla macchina da scrivere intento a creare una storia di un futuro di una stazione spaziale in orbita su Marte. Frammenti di una storia, frammenti di una vita che si intrecciano e si rincorrono in maniera non lineare, tutto si riduce a una scelta. Ma finchè non scegli tutto è possibile. Anche non scegliere alla fine è una scelta e ha la sua strada.
Cose positive del film: ho trovato originale il lettering che di tanto in tanto sbuca nel film, le riprese a ritroso nel tempo, la continua ossessione sul tempo e i vari accenni a teorie di fisica quantistica decisamente interessanti. Il film è originale ma… è come se il regista non avesse avuto il coraggio, o le capacità, di portare a compimento l’opera. Si tratta di un film visionario e di difficile comprensione – io stessa alla fine non avevo capito appieno – ma non tutto funziona come dovrebbe.

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