Si ringrazia La Lontra per la splendida immagine.
Questa che vedete ritratta è Busalla ma vi posso giurare che ieri a Pontedecimo, quartiere di Genova dove lavoro, lo spettacolo non era molto diverso. Arrivo in ufficio e a momenti rischio di scivolare. Fortunatamente uno del concessionario di moto vicino all’ufficio mi vede e mi da una mano per non cadere. Gentilissimo davvero. Grazie mille per la tua gentilezza, se mai passassi da queste parti. E quando esco il dramma: ancora peggio di come sono arrivata. Rassegnata mi incammino verso la fermata dell’autobus usando una vecchia tecnica sempre efficace: camminare sulle orme di chi ha calpestato la neve prima di me. E mentre tornavo a casa sull’autobus il mio sguardo era fisso sul paesaggio imbiancato. Nonostante tutto, nonostante le varie difficoltà a muoversi io adoro la neve. Sorridevo mentre vedevo i bambini giocare a battaglia di palle di neve. Mi piace il candore e l’innocenza che regala alla città. Stamattina c’era ancora qualche debole traccia bianca. Onestamente ero talmente infreddolita che ho preparato per cena un sugo con le patate che già erano in casa. Ero talmente cotta e infreddolita che mi sono concessa un’ora di sonno. E al risveglio ho preparato una tazza di the fumante. Sono queste le cose che amo di più. E se poi avete addosso una stufa pelosa è meglio…
Nonostante i disagi che crea, la neve ha sempre il suo fascino… Roma questi giorni è stata invivibile e orribile, la neve sarebbe stata meglio.
Ciao Kri, Linda
Stravolti Sguardi Smarriti
Persi in una vita di duro rispetto
che hanno saputo ingerire terra e vergogna
che hanno saputo sfamarsi di niente o non del nulla
se non di una preghiera che li colmasse
di speranze immaginarie e di letti caldi e fiabeschi.
C’è chi non sa quanto possano essere lancinanti
quei crampi che incidono la bocca dello stomaco e del cuore
che difendono con gli artigli
graffiando le pareti che si sciolgono nei succhi gastrici
C’è chi non sa quanto il respiro possa diventar pesante
annaspante di palpitazioni ritmiche incalzanti
che sollevano e inarcano petti stanchi morti
che si lasciano inerti naufragare d’immensi desideri
Ma c’è chi non sa che questi sguardi stravolti
hanno il cuore e l’anima
che si possono avvolgere e sfamare
di nuovi battiti del tuo calore
che del loro sogno hanno fatto permanenza
di ricordi passati in procinto di dolenza
Quindi tu non sai che
anche se è stato pur breve
per quello sguardo guardarti
quell’attimo è e sarà tutta la vita vissuta
in un sol battito di ciglio
In quel sogno forse mai sognato
in quel sorriso mai avuto
in quel pezzo di pane mai mangiato
in quella carezza putrefatta
Ebbene si
gli sguardi smarriti infrangono nella mente
dopo l’istante di una pace apparentemente placata
…grazie per aver pubblicato la mia foto!!!
Fabrizio
Anche io amo la neve. Ma in un rappporto di odio-amore, vivendo in collina mi impedisce il libero movimento.
🙂
Invidia! Invidia! Invidia!!!
Voglio prendere a pallate di neve i miei capiiii….
Caspita, più che Busalla sembra la Finlandia! 🙂