Le jolie vent…

Si ringrazia NadyaBird per la splendida immagine
Immaginatevi come mi possa essere sentita quando ho scoperto che esisteva uno anzi due seguiti di Chocolat. Un film e, soprattutto, un libro che ho amato alla follia.
Il primo dei due seguiti si chiama Le scarpe rosse e ha il potere di spiazzare subito il lettore. Perchè ti aspetti che le vicende proseguano esattamente dove le hai lasciate, che ancora una volta fosse Vianne la voce narrante della storia e invece accade tutto il contrario. La voce narrante è quella di Zouzie De l’Alba o almeno è così che noi la conosciamo. E’ una ladra di identità che viaggia avanti e indietro per il mondo a caccia di prede che possano fare al caso suo. E si imbatte per caso, o forse non per caso, in Vianne e nel suo negozio di cioccolato. E’ cambiata molto, quasi irriconoscibile. Quella che abbiamo di fronte non è più la donna che insegue il vento, che crede nella magia e nella sua forza di cambiare la vita alle persone. E’ una donna in fuga soprattutto da se stessa e dalle cosiddette “anime belle”: le persone che credendo di fare del bene, di fatto impongono la propria visione del mondo, una sorta di caccia alle streghe per chi ha un altra concezione della vita. Zouzie riconosce una sua simile in Vianne, una donna a cui rubare la vita si ma che finalmente potrebbe tenerle testa. Inoltre Anouk sta crescendo, non è più una bambina, ha una sorella di nome Rosette e come la madre ha del potenziale. Zouzie lo vede in Anouk, vede semplicemente una bambola da plasmare a suo piacimento. Vianne si renderà conto presto che non si può scappare dal passato in una serrata lotta contro Zouzie per riaffermare la propria unicità. Le scarpe rosse è un libro dal tono dimesso, quindi esercita meno fascino del suo successore, proprio perchè è il ritratto fedele di quella Vianne all’inseguimento di una normalità impossibile da raggiungere per lei. A essere sincera non mi è piaciuto gran che.
Il terzo libro della trilogia, per ora tale, è Il giardino delle pesche e delle rose.
Il libro si apre in maniera accattivante con una frase che colpisce subito l’attenzione.
Una volta qualcuno mi ha detto che, solo in Francia, ogni anno duecentocinquantamila lettere vengono recapitate a persone morte.
Quello che non mi ha detto è che, a  volte, i morti rispondono.

Vianne riceve una lettera dal nipote della sua amica Armande di Lansquenet. Una lettera in cui le viene annunciata la sua morte. In allegato c’è un’altra lettera, scritta dalla stessa Armande in cui le chiede di tornare in quel paesino perchè sicuramente pensa che qualcuno avrà bisogno del suo aiuto. Vianne decide per una volta in modo innocente di ascoltare il richiamo del vento che la porta nuovamente a Lansquenet. Quando arriva nel paesino si accorge che le cose sono radicalmente cambiate. Innanzitutto il curato Reynaud non gode più del rispetto che aveva un tempo. Tutti lo accusano di un incidente avvenuto ad una scuola di ragazze musulmane. L’altro cambiamento è appunto la presenza di una comunità muslim completamente chiusa e il rapporto tra i vecchi del paese e i nuovi non è semplice. E’ una storia di reciproci pregiudizi che non fanno altro che avvelenare il clima. Vianne proprio per il suo atteggiamento di apertura verso gli altri, di mancanza di pregiudizi riuscirà a fare breccia in questa comunità attraverso la sua vecchia magia sciolta nel cioccolato. Grazie a lei pian piano la verità riuscirà a venire fuori. Ho ritrovato in questo libro tutti i colori e tutti i profumi che tanto mi avevano incantato in Chocolat che non ero riuscita a trovare nel libro precedente.

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