Un avvocato, un giornalista una laureanda in criminologia. Tre omicidi e una sola accusata: Lisbeth Salander. E’ la persona perfetta con il suo passato pieno di perizie psichiatriche, di dichiarazioni di pericolosità e di asocialità fatte dai vari medici che l’hanno esaminata. Torniamo indietro di poco nel tempo. Micheal Blomkvist è tornato alla direzione della rivista Millennium ed è pronto a lanciare un numero scottante del giornale dedicato al “trafficking”. Ossia al commercio di ragazze a scopop sessuale. Un mercato di ragazze provenienti principlamente dalle repubbliche baltiche e dall’Europa mondiale. Quest’articolo si sarebbe dovuto basare sulle ricerche che Dag Svensson e la sua compagna Mia Bergman stavano facendo da anni ma poco prima che lo scabroso articolo viene mandato in stampa succede qualcosa di terribile che ne rende impossibile l’edizione.
Quando sente la notizia Micheal non crede alle accuse, ma crede ancora meno a tutte le dichiarazioni che i medici fanno su Lisbeth. Si può dire tutto di lei tranne che sia incapace di intendere di volere come vorrebbero far credere. Pian piano la mano abile di Larsson ci conduce avanti nella narrazione alla scoperta della verità, di cosa si cela dietro al doloroso passato di Lisbeth e dietro a quello che lei definisce “Tutto il Male”.<