Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è il terzo dei sette episodi della serie di Harry Potter scritta ed ideata da Joanne Kathleen Rowling. Harry, giovane studente della prestigiosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, è questa volta alle prese con un famigerato assassino che, evaso dalla terribile prigione di Azkaban, gli sta dando la caccia per ucciderlo. In realtà è un libro molto centrato su “nulla è come sembra”. Avevo sospetti infondati su Lupin, finalmente un insegnante di Arti Magiche Oscure come si deve, e invece il libro mi ha portato altrove e lo stesso è accaduto per Sirius Black, il fuggitivo. Una cosa che mi ha dato da pensare molto è l’introduzione dei Dissennatori, esseri capaci di succhiarti tutti i pensieri felici oppure di succhiarti direttamente l’anima come soluzione finale. Non muori ma sei un guscio vuoto. Per fortuna è solo un’idea ma anche posta così mi ha messo i brividi dietro la schiena. Sarebbe quanto di peggio potrebbe esistere sulla faccia della terra. Ho voluto seguire il consiglio di una mia cara amica e concentrarmi di più sugli adulti, anzichè sui bambini (e per non crearmi nemici tacerò su quello che penso di una certa azione di Potter ai danni di Malfoy). Ci sono alcuni particolari che hanno destato la mia attenzione, una su tutte è come la Rowling ha trattato il paradosso temporale. Oserei dire meglio di un certo writer di mia conoscenza. Dopo il secondo libro che mi è piaciuto meno, questo terzo invece mi è piaciuto molto. Promosso!

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