Foto di gruppo con chitarrista.

“Il nastro partì e il volume lasciò Sonny di stucco. Era la prima volta che metteva piede in uno studio di registrazione e in quel momento si rese conto che non aveva mai nemmeno immaginato si potesse ascoltare musica con quel suono e a quel livello. Era potente e morbida allo stesso tempo, gli strumenti riempivano lo spazio intorno e una voce femminile dal timbro nasale e seducente, che Sonny non riuscì a riconoscere, galleggiava sinuosa e appassionata sopra a tutto e a tutti, avvolta da un leggerissimo velo di riverbero”
<br />E così inizia un romanzo che descrive la passione per la musica dall’altra parte del vetro ossia dalla parte di chi la musica la crea e la suona. Il protagonista di questo libro di Mauro Pagani è Sonny un chitarrista da sempre innamorato della musica che viaggia per il mondo ovunque ci sia una band in cui suonare. E i sogni passano, la realtà cambia, gli ideali svaniscono con il tempo. Ma una cosa rimane immutata: l’amore per la musica. Che va oltre tutto persino oltre la morte. Mi hanno commosso particolarmente le parole spese per quel grandissimo che era Demetrio Stratos e il personalissimo modo che ha trovato Pagani per dirgli arrivederci. E’ esattamente il tipo di libro che adoro: una biografia espansa in cui la passione per la musica la fa da padrona.

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