Failtè aìonna!

Si è lei, di nuovo lei la mia Hitomi. Perchè metto di nuovo questa immagine a dir la verità non lo so. Ieri era la festa di San  Patrizio. Vi ho già raccontato molte cose di questa festa e se volete potete andare a rileggervele (cliccate su S. Patrizio please). E io ho festeggiato come? Andando fuori a cena con Davide. Frenate la vostra gioia non è come pensate. Semplicemente due amici che escono e condividono una passione comune: quella per il sushi. La compagnia è stata ottima, ho fatto un sacco di risate ma…
Non so. Da parte mia non c’è proprio più nulla da fare e la cosa mi rattrista. Mi chiedo se non faccio male ad uscire con lui, mi faccio tremila domande e paranoie. Benvenuti ospiti (questo significa il titolo in gaelico) nella mia mente malata. E sono così d’umore bigio anche per una crisi di pianto che ho avuto stamattina per un film che ho visto dove una bambina andava alla ricerca della verità su sua madre, morta. Crollo totale su tutti i fronti. Vi ricordate quando dicevo che bisogna saper ammettere di aver bisogno di aiuto? Ecco io so. So di aver bisogno di aiuto perchè sono passati due anni e ancora ci soffro come se fosse successo ieri. Ho bisogno di aiuto perchè non credo più in niente e non riesco a far ricorso a quelle risorse che avevo quando lei stava male, alla mia forza interiore che sembra svanita nel nulla. Ma a chi chiedere? Non mi serve un terapeuta, mi serve un amico. mi serve una spalla su cui piangere, mi serve una persona che capisca cosa sta passando e che ne è uscita. Mi serve del calore umano. Ma chi sto prendendo in giro il mio problema è uno solo. E so perfettamente con quale nome chiamarlo…

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

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