Clean


Sono tanti i pensieri che circolano per la mia testa in questo periodo. Vi racconterò un episodio del mio passato per far luce su cose presenti che ricorrono troppo spesso. Dovete sapere che la mia famiglia viaggiava spesso per seguire il lavoro di mio padre. Nel 1982 ci siamo trasferiti definitivamente a Genova per non muoverci più. Ho perso le mie amicizie, i miei vecchi compagni di scuola, un po’ i miei punti di riferimento. Sono arrivata in una città che ha mostrato da subito il suo volto. Ostile. Sono arrivata in una classe con i gruppetti già tutti ben stabiliti che non vedevano di buon occhio una nuova arrivata, una nuova arrivata che non è mai riuscita ad integrarsi: me. Un pomeriggio mi invitano alla partita della squadra di calcio della mia classe. Pensavo che fosse un’occasione per stringere dei legami di amicizia, per far vedere che mi interessava qualcosa. Con la loro meschineria hanno saputo respingermi. "Vai via, porti sfiga". Non me lo sono fatta dire due volte: sono andata dalla tifoseria della squadra avversaria e ho chiesto: "vi scoccia se mi metto tra di voi a tifare la vostra squadra? Quelli della mia classe dicono che porto sfiga". Ho trovato ragazzini più disponibili e, sapete, la squadra tifata da me ha pure vinto. Ovviamente l’indomani è successo il casino, mi hanno dato della traditrice. Vi racconto tutto questo per far capire come mai io mi aggiro per forumfree con la dicitura "an eternal outsider". Ho sempre pagato per il mio essere fatta a modo mio, per essere quello che sono, per essere completamente libera di decidere il tipo di persone con cui voglio a che fare. Ho sempre pagato il fatto di non voler che qualcuno mi dicesse cosa pensare, come pensare, cosa amare e cosa no. E’ stancante trovare sulla mia strada qualcuno che mi faccia sempre scontare tutto questo ma vado avanti. Un’altra costante della mia vita è quella di pagare per le amicizie che ho. Come se non fossi capace di pensare con la mia testa. Certo è che preferisco avere a che fare con persone che mostrano più rispetto per l’animo umano di quelle che invece non ce l’hanno. E se devo perdere qualcuno per questo pazienza, vuol dire che non ne valeva la pena. Non eri gran che. Non come persona, non come amico. Ho incontrato un mio vecchio compagno di classe delle superiori. Mi ha chiesto cosa facessi, si parlava di lavoro e gli ho detto della mia situazione. Mi ha detto: "sono convinta che ce la farai. Mi hai sempre dato l’impressione di essere una persona forte". E pensare che a scuola non mi sentivo per niente forte. Sto facendo pulizia tra i miei contatti msn. E’ inutile che tenga il contatto di persone che non parlano con me. Non mi interessa saperne il perchè, immagino che ognuno di loro abbia i loro buoni motivi per farlo e lo accetto. Ho cancellato, non bloccato. Lascio la porta aperta per la comunicazione, se è quello che volete, quello che desiderate. Ma se non è vostro desiderio non vi costringo, non è nelle mie corde. Clean, the cleanest I’ve been…

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

9 Risposte a “Clean”

  1. Ho letto, Krish, ho letto, e mi sono rivista…certo, le parole per escludere me erano diverse, ma il risultato era lo stesso. Ti capisco benissimo. E ti abbraccio.Vedi, a noi sembra di essere fragili, per via del dolore che abbiamo provato e continuiamo a provare, ma in realtà è proprio nella capacità di sentire il dolore (non solo il nostro, anche quello degli altri) che sta la nostra forza…anche se ora può sembrarti uno strano commento…pensaci sopra.

  2. Tanto di cappello a te che sei riuscita ad uscire a testa alta da situazioni del genere. E per quanto possa contare il mio parere, lasciami dire che “sei quello che sei, e non c’è niente di meglio al mondo”… fregatene di chi ti vuole male o non ti vuole.

  3. però il quadro di partenza non è il quadro di una outsider, ma quello di una che è semplicemente stata vittima di una coalizione infantile in tutti i sensi. Fare pulizie tra i contatti di msn? Normale: direi, ma noto un certo risentimento per la situazione ” ma come prima parlavo con te, ora non parliamo più?” Le persone cambiano in interessi, pensieri, fatti della vita e non parlarsi può essere solo una questione di fattori vari che si intersecano non di menefreghismo o ripudio di una persona. Ti ricordo che tempo fa non ci siamo sentite per un po’ e mi hai chiesto se ce l’avessi con te, ma io ero solo stra impegnata.

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