Chocolat


Si ringrazia MattewCooke per la splendida immagine

«V’là l’bon vent, v’là l’joli vent,
v’là bon vent, ma mie m’appelle…”
Non ho intenzione di fare una recensione canonica per un libro che non ha bisogno di questo per essere vissuto nella sua pienezza. Il vento, questo il vero protagonista di Chocolat di Johanne Harris. Il vento forte capace di sradicare gli alberi secolari, il vento che conduce Vianne e sua figlia a viaggiare di paese in paese. Un vento carico di segreti, di vecchie storie udibili solo da chi possiede orecchie e occhi per intendere. Il vento che racconta sapori e aromi che sembravano dimenticati da tempo e invece erano li. Attendevano solo qualcuno capace di riportarli alla luce. Vianne Rocher e sua figlia Anouk arrivano nel paesino Lansquenet il giorno di Carnevale. «Un vento tiepido per febbraio, carico degli odori caldi delle frittelle sfrigolanti, delle salsicce e delle cialde friabili e dolci cotte alla piastra proprio sul bordo della strada, con i coriandoli che scivolano simili a nevischio da colletti e polsini e finiscono sui marciapiedi come inutile antidoto contro l’inverno. C’è un’eccitazione febbrile nella folla disposta lungo la stretta via principale, i colli che si allungano per vedere il carro fasciato di carta crespata, con i suoi nastri svolazzanti e le coccarde di cartoncino. Anouk guarda, gli occhi spalancati, un palloncino giallo in una mano e una trombetta nell’altra, tra un cesto per la spesa e un triste cane marrone.». Qualcosa in sottotraccia attira la sua attenzione, un sussurro del vento la convince che potrebbe tentare di rimanere. Apre una ciococcolateria, La celeste praline, e di ogni cliente che arriva lei sa indovinarne i gusti. Vianne non lo sa ancora ma il suo arrivo mette in moto tutta una serie di eventi che cambieranno per sempre il volto di quel paesino, sarà vitale. Alla fine Vianne troverà il suo posto nel mondo riuscendo persino a fare conti con i vecchi fantasmi e a dare il giusto peso ai segreti che il vento le sussurra quieto. E’ un libro goloso in tutti i sensi. Non solo per le descrizioni dei dolciumi ma anche per le parole scelte. C’è il vero gusto della parola dispiegato a piene mani in quel libro, un gusto che le immagini, per quanto potenti, non riusciranno mai a rendere con efficacia.

5 Risposte a “Chocolat”

  1. non mi hanno mai dato la cioccolata mi hanno sempre detto che a me fa' male…ma se ci hanno fatto un libro e un film…deve essere proprio buona! ^^miauu dolce amica

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