Chi controlla i controllori?

Una delle cose che caratterizzano questo inizio 2009 è la ripresa del mio rapporto con il fumetto. Certo non pretendo di trovare un’altro personaggio immenso come Bianca, personaggi come quelli ne nascono in pochissimi, purtroppo ma ci sono cose invece  molto pregevoli. Grazie al consiglio di un amico mi sono ritrovata a leggere Watchmen. Watchmen è una miniserie a fumetti supereroistica di 12 albi, scritta dall’autore britannico Alan Moore e disegnata dal suo connazionale Dave Gibbons, che venne pubblicata in albi mensili dalla DC Comics a partire dal 1986. Ad oggi rimane l’unico graphic novel ad aver vinto un Premio Hugo e ad essere inserita nella lista di TIME Magazine dei “100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi”. Come mai è così unico questo fumetto? Prima di tutto i personaggi descritti non sono supereroi come comunemente si pensa ma esseri umani che agiscono in virtù di valori morali.  Tutti tranne uno, Dr. Manhattan, sono persone comuni che vivono vite abbastanza comuni con difetti e miserie tipiche umane. Dicevo di Dr. Manhattan: in teoria sarebbe l’unico supereroe “canonica” visto che è stato trasformato accidentamente in un esperimento atomico in un laboratorio. E’ l’unico che ormai non ha più nulla di umano, l’unico che riesce a vedere le cose come effettivamente stanno. Interessante è anche l’uo di mettere alla fine di ogni capitolo un testo esemplificativo. A volte sono gli stessi protagonisti che parlano oppure viene spiegato da dore deriva il fumetto nel fumetto. Le vicende di Watchmen sono ambientate in una realtà alternativa molto simile a quella del mondo reale, in un 1985 in cui Stati Uniti ed Unione Sovietica sono ancora in piena Guerra Fredda e sull’orlo di una guerra nucleare. La principale differenza con la realtà è la presenza di supereroi nella società comune, cosa che ha comportato un diverso epilogo per alcuni avvenimenti storici, come ad esempio la vittoria degli USA nella Guerra del Vietnam.<br />
Tutto inizia quando uno di loro, quello chiamato “Il comico”, viene ucciso. Personalmente provo i brividi ogni volta che vedo in ogni capitolo l’immagine iniziale: un orologio in cui le lancette si avvicinano inesorabilmente alla mezzanotte. E’ ovvio il rimando all’orologio dell’apocalisse, orologio simbolico creato dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago nel 1947. La mezzanotte di tale orologio simboleggia la fine del mondo, causata da una guerra atomica. I temi sono quelli enormi. Realtà, valori morali, decadenza dell’uomo, il tempo non come lo concepiamo ma come realmente è. Sono ancora al quinto capitolo. L’avrei finito ieri sera se non fosse che purtroppo ho avuto un attacco di colite fulminante che è stato talmente doloroso che me lo sono pure sognato. Ma questa è un’altra storia…

P.S. A Max, grazie del consiglio. Ho messo l’unico brano che ho trovato a disposizione. Però direi che va bene così…

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