Vi faccio una domanda e poi vi spieghero il perchè: “Chi è per voi il matto?” Per me è un attento osservatore e narratore della realtà. Senza pregiudizi e senza abitudini. Ora a voi. Rispondetemi sui commenti. Ho un sacco di cose da raccontarvi per cui faccio slittare a  l’angolo cristalli a domenica. Ieri sera mi è capitato di vedere un film molto particolare di cui vedete qui sopra la locandina. Si chiama “Pigreco” ed è del regista Darren Aronofsky. Per intenderci è lo stesso di Requiem for a Dream di cui vi ho parlato in passato. La trama, se si può chiamare tale, è questa: “Film strano e straripante Pi Greco. Girato in piena economia ed in un B/N fortemente sgranato, il film di esordio del regista newyorchese Darren Aronofsky è uno sguardo al tempo stesso lucido ed allucinato sullo stato mentale del genere umano alla vigilia di una “nuova era”. La capacità di accostare gli opposti, mantenendone inalterate le proprie caratteristiche peculiari, è il segno distintivo del film. Genio e follia, razionale ed irrazionale, scienza e religione sembrano sempre sul punto di annullarsi l’una all’interno dell’altra. L’uomo (Max) e la macchina (il suo computer) vivono in una simbiosi perfetta, ciascuno sfruttando appieno le caratteristiche peculiari dell’altro. Ciascuno traendo vantaggio dalle differenze che li separano. La parabola di Max rappresenta alla perfezione questa capacità di avvicinare gli opposti senza che questi si annullino in un’unica materia priva di identità. Mentre il protagonista cerca in tutti i modi di allargare lo spazio tra organico ed inorganico, tra ciò che e vivo e ciò che è meccanico, il risultato finale è in realtà proprio quello di ridurre tale spazio ai minimi termini. Tutto il film vive su questo strano e complesso equilibrio. La struttura stessa del film, in apparenza caotica vista la mancanza di una trama vera e propria, è in realtà una nitida e particolareggiata riproposizione della struttura mentale del protagonista. Solo nel momento in cui tutto il mondo attorno a Max (rabbini, strani agenti di borsa, matematici pentiti…..) sembra essere sull’orlo di un completo collasso, il giovane riconquista la sua sanità mentale. Nel momento della massima espressione della confusione si arriva ad intravedere una regola, un modello. Modello facilmente individuabile nella ripetizione e dalla duplicazione. Analizzato attraverso una lente microscopica il film si rivela essere una infinita riproposizione della medesima sequenza, solo leggermente modificata. Sequenza scandita dai terribili attacchi di emicrania che affliggono il giovane matematico. Per assurdo è il rompersi di questo cerchio (con la morte improvvisa del mentore Sol), di questa alienante routine, a fornire le basi della sopravvivenza per Max.” [Trama e recensione di Fabrizio Pirovano trovato nel sito Revision. ]<br/>P.S. Tra le cose che odio è rimanere in tensione per tutto il giorno nell’attesa che avvenga un evento e poi avere le ripercussioni perchè non è successo. Cosa? Ieri sera Davide e io dovevamo parlare per via di una piccola scaramuccia avvenuta su msn. Sono stata in agitazione per tutta la giornata e alla fine non si è parlato. Rimandato tutto a domenica. Ovviamente io mi sono fatta sentire. Ho detto: tanto qui c’è la cogliona che sta in agitazione e in attesa. Questi sono i frangenti in cui mi viene voglia di mollarlo. E il signorino non tiene minimamente conto delle botte di colite nervosa che poi mi arrivano addosso con sommi dolori. Tanto è il mio di intestino mica il suo…
Krishel davvero incazzata.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

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